Giornata della memoria
“Il comandante di Malchow gettò la divisa nel fosso e restò in mutande davanti a me. La pistola era a terra. Non se ne preoccupò. Per lui rimanevo uno Stück, un pezzo, forse nemmeno s’accorse della mia presenza. Fu un attimo. Pensai: ora la raccolgo e gli sparo. Ma non ne ebbi il coraggio. L’amore che mio padre mi aveva dato m’impedì di diventare uguale a quell’assassino. Quando scegli la vita, è per sempre, non puoi più toglierla a nessuno. Da quel momento mi sono sentita libera”
È il momento in cui la Senatrice Liliana Segre, anziché cedere alla tentazione di vendetta contro il suo aguzzino scelse di abbracciare l’amore e la vita, rifiutando odio e rancore.
79 anni dopo la liberazione di Auschwitz dobbiamo continuare a dire ogni giorno grazie a lei e alle donne e agli uomini che hanno compiuto la stessa scelta, cambiando la storia dell’umanità.
Così come non dobbiamo mai smettere di rendere omaggio a tutte le vittime della Shoah, tenere sempre viva la memoria dell’orrore più grande e profondo di sempre, continuare a combattere ogni forma di antisemitismo purtroppo ancora oggi drammaticamente presente nella nostra società. Affinché non si ripeta mai più.
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