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Governo Meloni boccia emendamento per potenziare Fondo TPL e ridurre sussidi ambientalmente dannosi

Una manovra ingiusta e sbagliata che continua a sprecare le risorse per dei sussidi che danneggiano l’ambiente senza potenziare i finanziamenti per temi cruciali come sanità, scuola, lavoro, innovazione ecologica e digitale e per affrontare la grande emergenza del Trasporto Pubblico Locale che, da Nord a Sud, sta vivendo il nostro Paese.


Era necessario un cambio di rotta.


Invece, la maggioranza del Governo Meloni in Aula ha votato contro l’emendamento che ho presentato insieme ad Anthony Emanuele Barbagallo, Ouidad Bakkali, Valentina Ghio, Roberto Morassut, Silvia Roggiani e Ubaldo Pagano e sottoscritto anche da Antonino Iaria del M5S e Francesca Ghirra di AVS per chiedere, come previsto nella contromanovra del Partito Democratico, un aumento immediato del Fondo Nazionale per il TPL di 700 milioni nel 2024, 1 miliardo nel 2025 e un 1,5 miliardi di euro nel 2026; e coprire tali costi proprio attraverso la rimodulazione e l’eliminazione di sussidi ambientalmente dannosi, i cosiddetti SAD.


Così, mentre in Europa si sperimenta il biglietto climatico a un prezzo accessibile per garantire a tutte e a tutti un Trasporto Pubblico sempre più efficiente e sostenibile, indispensabile per raggiungere gli obiettivi comunitari, in Italia stiamo correndo nella direzione opposta, verso una mobilità ogni giorno più insostenibile in particolare per i più deboli e fragili, per chi vive nelle periferie e nelle aree interne.


A subire le conseguenze sono lavoratrici e lavoratori che meritano subito il rinnovo dei contratti insieme alle cittadine e ai cittadini costretti a pagare il prezzo di biglietti sempre più alti per servizi sempre più inefficienti o a utilizzare l'auto privata in assenza di alternative per per poter portare i figli a scuola o per arrivare in orario al lavoro.




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