Sicurezza stradale: Salvini faccia Ministro non influencer
Offriamo a Matteo Salvini l'occasione di dare immediato seguito alle dichiarazioni che ha rilasciato alla stampa in queste ore e cominciare ad agire da ministro, non da influencer mancato le cui dichiarazioni social vengono puntualmente smentite in Parlamento.
Dopo la vicenda della condanna a 4 anni di Matteo Di Pietro, lo youtuber che ha ucciso un bambino mentre alla guida di un SUV utilizzava lo smartphone per fare una diretta Facebook, Matteo Salvini, che non è un passante qualsiasi nel nostro Paese ma Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e Vice Premier, si lamenta sostenendo che così non va bene e che serve una riforma della giustizia.
Evidentemente non ricorda cosa ha votato il suo governo e la sua maggioranza sul tema quando ha ripetutamente bocciato, durante le votazione degli emendamenti della nuova legge sull'omicidio nautico e stradale prima in commissione giustizia e poi in Aula, gli emendamenti del Partito Democratico che proponevano di colmare il vuoto normativo esistente, cioè l'equiparazione come aggravante della guida con l'uso di smartphone alla guida in stato di ebrezza o sotto uso di sostanze stupefacenti.
Non serve nessuna riforma della giustizia basta approvare la Proposta di Legge che abbiamo depositato insieme a Federico Gianassi e Anna Ascani, Piero De Luca, Michela Di Biase, Valentina Ghio, Gian Antonio Girelli, Marco Lacarra, Marco Sarracino, Ilenia Malavasi, Maria Stefania Marino, Virginio Merola, Rachele Scarpa, Debora Serracchiani, Marco Simiani, Alessandro Zan, Simona Bonafè, Andrea Rossi per aggiornare subito le norme già esistenti a questo comportamento non meno pericoloso degli altri già considerati come aggravanti. Per questo abbiamo riproposto il tema anche in Commissione Trasporti, come emendamenti al Codice della strada.
Anche stavolta Salvini farà in aula il contrario di quello che dice sui social?
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